La depressione, nota anche come Disturbo depressivo maggiore, è una condizione medica che va oltre la semplice tristezza temporanea.
La depressione, o disturbo depressivo maggiore, è una sofferenza psichiatrica prevalente, caratterizzata da un umore persistentemente depresso che supera le normali fluttuazioni emotive e la tristezza transitoria.
Essa comporta un persistente umore depresso, una perdita di interesse e piacere nello svolgere le attività quotidiane che si protrae per un lungo periodo di tempo, impattando significativamente sulla vita di chi ne soffre.
La depressione è caratterizzata da uno schema persistente di pensieri negativi e di umore depresso, associato a una riduzione del piacere e del coinvolgimento in attività quotidiane. Questo stato si prolunga nel tempo, generando un impatto significativo sul funzionamento e sul benessere dell’individuo, influenzando il comportamento, la motivazione e i processi cognitivi.
Contrariamente alla concezione comune, la depressione non è solo una questione di sentirsi tristi per qualche giorno, ma è una vera e propria condizione medica che richiede un trattamento adeguato.
A differenza di quanto comunemente si pensi, uno stato depressivo, non consiste semplicemente in qualche giorno di tristezza e malinconia, ma rappresenta una vera e propria condizione medica che necessita di un tempestivo ed appropriato trattamento.
Classificazione dei disturbi depressivi
Il termine “depressione” viene utilizzato per descrivere una gamma di Disturbi dell’umore.
Nel DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) questi disturbi sono classificati in diverse categorie:
- Il Disturbo Depressivo Maggiore, noto anche come “Depressione maggiore”, è caratterizzato da episodi di umore depresso o da una perdita di piacere nello svolgere attività per la maggior parte dei giorni per almeno due settimane. Questo disturbo può portare a cambiamenti significativi nel funzionamento sociale, lavorativo e personale;
- Disturbo Depressivo Persistente: comunemente chiamato “Distimia”, è caratterizzato da umore depresso che persiste per la maggior parte dei giorni per almeno due anni negli adulti e per almeno un anno nei bambini e negli adolescenti. Questo disturbo può essere meno grave della depressione maggiore, ma è cronico e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita;
- Altro Disturbo Depressivo Specificato o Non Specificato: una categoria che include i disturbi depressivi che non rientrano esattamente nei criteri specifici degli altri disturbi elencati;
- Disturbo Disforico Premestruale: si tratta di una condizione caratterizzata da sintomi depressivi, ansiosi o irritabili che si verificano in modo ciclico prima del ciclo mestruale;
- Disturbo Depressivo dovuto a un’altra condizione fisica: questo disturbo è causato da una condizione medica o da un’alterazione fisiologica, come una malattia cronica o un disordine neurologico;
- Disturbo Depressivo indotto da sostanze/farmaci: si verifica quando la depressione è causata dall’uso di sostanze o farmaci, come alcol, droghe illecite o alcuni farmaci.
La depressione può verificarsi a qualsiasi età, ma in media compare per la prima volta tra la tarda adolescenza e i 25 anni.
A livello globale, si stima che circa il 5% degli adulti soffre di depressione, con una maggiore incidenza nelle donne.
La depressione può manifestarsi a qualsiasi età, mediamante, insorge per la prima volta tra la tarda adolescenza e i 25 anni. Si stima, che a livello globale, circa il 5% degli adulti ne soffra, con una prevalenza maggiore tra le donne.
Quando e perchè si parla di depressione
Di sovente, della parola “depressione” se ne fa un uso improprio. Si è orientati a descrivere uno stato d’animo di tristezza momentanea; è fondamentale saper distinguere tra la tristezza occasionale e il disturbo depressivo, una condizione molto più grave e duratura.
Un episodio depressivo comporta “sentimenti” che superano le normali oscillazioni del tono umorale, dell’umore per intenderci, generando una sensazione di vuoto, incompletezza e profonda tristezza. Esso inoltre, si differenzia dalle variazioni quotidiane del nostro tono dell’umore perché persiste per la maggior parte della giornata, quasi ogni giorno, per un periodo prolungato, di almeno due settimane consecutive.
Va sottolineato inoltre, che il Disturbo depressivo può portare a una serie di problemi emotivi e fisici che potrebbero impattare in maniera significativa su diversi aspetti della vita quotidiana (casa, lavoro, scuola). Tra i diversi sintomi, troviamo:
- Difficoltà di concentrazione;
- Sentimenti di colpa eccessivi e/o bassa autostima;
- Senso di disperazione per il futuro;
- Pensieri suiciderai e/o relativi la morte;
- Insonnia, sonno interrotto;
- Mancanza di appetito e/o repentina perdita di peso;
- Astenia, spossatezza e stanchezza ingiustificate.
Le cause
Le cause dei disturbi depressivi non sono ancora del tutto comprese, ad oggi, si ritiene che una combinazione di fattori genetici e ambientali contribuisca al loro sviluppo:
- Fattori genetici: in cui la presenza di depressione tra i familiari di primo grado di pazienti depressi e la concordanza elevata tra gemelli identici supportano l’ipotesi di una predisposizione genetica alla depressione;
- Fattori psicosociali: dove esperienze traumatiche o stressanti nella vita, come traumi infantili, perdite significative, abusi o conflitti interpersonali, possono aumentare il rischio di sviluppare la depressione.
Persone con bassa autostima, scarsa capacità di affrontare lo stress o tendenze al perfezionismo possono essere più orientate allo sviluppo della depressione. .
Trattare i disturbi depressivi
Dopo la conferma diagnostica, è cruciale avviare un piano terapeutico strutturato, che favorisca un coinvolgimento attivo del paziente nel processo di cura.
Attualmente, il trattamento dei disturbi depressivi si basa su un approccio integrato che include sia interventi psicoterapeutici che farmacologici, mirati a migliorare l’efficacia complessiva della cura.
Il trattamento dei disturbi depressivi richiede un approccio integrato e personalizzato, che includa interventi psicoterapeutici, farmacologici e, in alcuni casi, strategie complementari.
Psicoterapia
Una volta confermata la diagnosi, è fondamentale sviluppare un piano terapeutico individualizzato, considerando sia le caratteristiche specifiche del paziente che la gravità del disturbo.
Approccio Psicoterapeutico: La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), la terapia interpersonale (IPT) e altre forme di psicoterapia sono efficaci per il trattamento della depressione. Il clinico può aiutare il paziente a comprendere e modificare i modelli di pensiero e comportamento negativi.
Farmacoterapia
Gli antidepressivi, come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) come la fluoxetina, o gli antidepressivi triciclici, spesso prescritti per supportare il trattamento della depressione, soprattutto nei casi moderati o gravi. La scelta del farmaco viene fatta in base alla risposta individuale e ai profili di effetti collaterali.
Va sottolineato che in età adolescienziale, l’uso di antidepressivi richiede una sorveglianza medica particolare, considerando i rischi potenziali associati durante questa fase cruciale dello sviluppo.
Educazione e supporto
È essenziale che il medico fornisca informazioni chiare al paziente e ai familiari, spiegando che la depressione è una condizione clinica causata da fattori biologici e ambientali e non da debolezze personali. Un’adeguata comprensione della malattia favorisce l’aderenza al trattamento e riduce lo stigma.
Monitoraggio e bilanciamento del trattamento
Il percorso terapeutico richiede un monitoraggio continuo per valutare l’efficacia e la tollerabilità degli interventi. Se necessario, il piano può essere aggiustato, ad esempio modificando il dosaggio farmacologico o cambiando approccio psicoterapeutico.
Depressione e patologie correlata
Alcune condizioni sono strettamente associate alla depressione, tra cui:
Depressione Post partum
La depressione post-partum è una forma di depressione che può manifestarsi durante la gravidanza o dopo il parto. Attualmente, si stima che colpisca circa 1 donna su 7.
Questo disturbo comporta sentimenti di intensa tristezza, apatia e/o ansia, indifferenza, insieme a variazioni significative di energia fisica, sonno e appetito, influenzando negativamente la salute sia della madre sia del neonato.
Depressione stagionale
La depressione stagionale, nota anche come “Disturbo Affettivo Stagionale” (Seasonal affective disorder SAD), è una forma di depressione che si manifesta in specifici periodi dell’anno, generalmente in autunno e inverno, quando le giornate si accorciano e la luce solare è ridotta.
Questo disturbo è spesso associato ai cambiamenti nella durata della luce diurna e può essere dovuto alla minore esposizione alla luce naturale, che altera i ritmi circadiani e influenza i livelli di neurotrasmettitori cerebrali, come la serotonina.
Disturbo da disregolazione dell’umore dirompente
Il disturbo da disregolazione dell’umore dirompente colpisce bambini e adolescenti tra i 6 e i 18 anni, caratterizzandosi per un’irritabilità persistente e intensa, associata a frequenti scoppi d’ira incontrollata.
Questi episodi possono manifestarsi sotto forma di esplosioni verbali o comportamenti fisicamente aggressivi, risultando sproporzionati rispetto alle circostanze e non appropriati per la fase di sviluppo del soggetto.
Depressione e Disturbi Alimentari
La depressione è una delle comorbilità più comuni nei disturbi alimentari, in particolare durante l’adolescenza.
Numerosi studi su adolescenti e giovani adulti hanno evidenziato legame tra ansia, depressione e disturbo dell’alimentazione. Alcuni modelli teorici suggeriscono che questa correlazione possa derivare dalla presenza di fattori causali condivisi tra i diversi disturbi.
Si può comunque affermare che non è da escludere, a priori, un rapporto fra disturbi dell’umore e disturbi del comportamento alimentare.
Fonti: